Sono state queste le tappe che ci hanno accompagnato per sei, intensi, troppo brevi, giorni di cammino. 140Km fatti con alle volte con difficoltà e imprevisti, ma sempre con il sorriso sulle labbra e, soprattutto INSIEME.
Otto ragazzi, otto pellegrini con lo zaino sulle spalle, pronti per mettersi in gioco sui passi di San Francesco. Marco, Alessandra, Paolo, Laura, Caterina, Carlo, Elena, Serena.
Tutto inizia sul monte della Verna, dove Francesco ricevette le stigmate, tra quelle bellissime foreste di faggi, quel silenzio di un luogo Santo, lontano dai rumori di una società caotica, economica e individualista. Il mistero di quel posto ci ha accolti in silenzio, tra i turisti, i frati ed è li che il nostro viaggio ha inizio. Zaini in spalla! Verso Sansepolcro. Una leggera pioggerellina ci accompagna e una simpatica e cortese signora ci offre il suo tetto per cucinare e pranzare. Insalata di riso portata da casa, preparata con amore dall'Ale e dalla Lauri, dolce, caffè e si riparte. I km non sono molti e vengono macinati prevalentemente su una vecchia strada asfaltata. Si canta, si scherza, si parla del più e del meno, ci si conosce. Si respira un'aria diversa, quasi di libertà, come se, passo dopo passo, tutti i problemi, le preoccupazioni quotidiane rimanessero dietro di noi, a debita distanza. Arriviamo a Sansepolcro, la stanchezza non è molta, ma la voglia di farsi una bella doccia fresca sì, tanta! Veniamo ospitati dai Servi di Maria in un'ostello molto bello e preparato ad accogliere pellegrini. Cena, compieta e nanna.
Il giorno seguente ci aspetta la tappa più impegnativa e lunga di tutto il cammino: Sansepolcro-Citerna-Città di Castello; 35 Km tra pianura, collina e sponde del Tevere. Il cammino inizia a farsi sentire, le prime vesciche compaiono sui piedi e la fatica è sempre pronta a prendere il sopravvento. Accolti da due famiglie Olandesi per il pranzo, abbiamo sostato e riposato all'ombra di un agriturismo (le Burgne) tra le colline umbre. Strada sterrata, bianca; asfalto, nero. Le ore passano e la felicità aumenta.. è incredibile come più si fa fatica insieme e più si è felice. La fatica unisce. La fatica riesce a far emergere il lato migliore dell'essere umano, che spesso è sepolta sotto strati di noia. Dopo ore e ore di cammino si arriva al Seminario Maggiore di Città di Castello, dove don Luigi ci accoglie e ci mostra la stanza nella quale da li a poco sarebbe diventata la nostra casa per quella notte. I bagni non hanno le docce, ci si arrangia.. prima le ragazze poi i ragazzi. Ci si lava a pezzi con qualche difficoltà, mentre qualcun altro mette su l'acqua per la pasta e apre le ormai affezionatissime scatolette di sgombro. Ricordo bene quella sera... C'è il cielo stellato e le stelle cadenti non si sono fatte attendere. La stanchezza è tanta e la paura di non riuscire ad arrivare alla fine del cammino pure. Compieta, nanna.
Città di Castello- Pietralunga. La decisione unanime ci spinge a ridurre la tappa a metà.. scesi dall'autubus un bel percorso in salita, sotto il sole cocente ci accoglie; la fatica, però, presto lascia il posto alla gioia. Pietralunga è stupenda! Tra le viette medioevali e le lunghe scalinate in pietra, giungiamo al nostro all'oggio: una piccola ma comoda stanza con i letti a castello, messa a disposizione dalla parrocchia. Don Salvatore ci raggiunge, firma e attesta il nostro passaggio. La felicità è proprio tanta. Si prega, si canta, si gioca a briscola e si ride...
Gubbio |
Con il Vescovo di Gubbio Mons. Mario Ceccobelli |
Conclusa la santa messa, ci siamo messi subito in marcia; destinazione Valfabbrica!
Che tappa stupenda ed emozionante! I prati ingialliti dal caldo, le foreste silenziose, il sole che non cessa mai di abbagliarci e scaldarci... e quella meta che ci aspetta e che sembra non arrivi mai... La tappa forse più bella: canti, risate, scherzi, parole, ma anche preghiera, silenzio, meditazione. San Francesco ci accompagna in punta di piedi. Passo dopo passo la sua esistenza paradossale ci provoca e ci mette in discussione. "Cos'è per noi la fede? Come si fa ad essere Francesco nella nostra vita quotidiana? Perchè un uomo come lui, ricco, affascinante, cavaliere, si è giocato tutta la sua vita per qualcosa o qualcuno che la nostra falsa umiltà e il nostro relativismo culturale, ci spinge a non credere?" Domande che il cammino suscita nel cuore di persone che si sanno mettere in discussione, non avendo la pretesa di sentirsi già arrivati alla meta della vita. Ed ecco il tanto atteso arrivo: Valfabbrica! Ci ospita il parroco presso la canonica in manutenzione. La stanchezza è tanta e l'acido lattico incomincia a farsi sentire ad ogni piccola mossa che il nostro corpo compie.
Arrivo ad Assisi |
Carlo
Cena con i miei genitori a Gubbio |
Gubbio-Valfabbrica |
Castello di Biscina (Gubbio-Valfabbrica) |
Paolo prima di entrare in Assisi |
Arrivati ad Assisi |
La Basilica |
Si commenta da sola... |
Con l'attestato ufficiale di avvenuto pellegrinaggio |
Da sx: Paolo, Io, l'Ale, Elena, Marco Cate, Lauri, Sare |
Un grande grazie va a don Massimo che ci ha accompagnato fino a la Verna in pulmino e che ci ha sostenuto, assieme alla comunità parrocchiale di San Bartolomeo in Padova, con la preghiera.
Un altro doveroso grazie va a tutti colore che ci hanno ospitato con generosità e semplicità, compreso papà Novello e mamma francesca per la stupenda cena che ci hanno generosamente cucinato a Gubbio.
Grazie va anche a San Francesco che ci ha accompagnato spiritualmente lungo il nostro cammino.
Grazie Gesù e una benedizione per voi.
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