La felicità

Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create. Eri con me ed io non ero con te. Mi tenevano lontano da te quelle creature, che, se non fossero in te, neppure esisterebbero.

Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me il tuo profumo ed io l'ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.

S Agostino (Confessioni)

mercoledì 29 agosto 2012

Il cammino di San Francesco

La Verna-Sansepolcro-Pietralunga-Gubbio-Valfabbrica-ASSISI
Sono state queste le tappe che ci hanno accompagnato per sei, intensi, troppo brevi, giorni di cammino. 140Km fatti con alle volte con difficoltà e imprevisti, ma sempre con il sorriso sulle labbra e, soprattutto INSIEME.
Otto ragazzi, otto pellegrini con lo zaino sulle spalle, pronti per mettersi in gioco sui passi di San Francesco. Marco, Alessandra, Paolo, Laura, Caterina, Carlo, Elena, Serena.
Tutto inizia sul monte della Verna, dove Francesco ricevette le stigmate, tra quelle bellissime foreste di faggi, quel silenzio di un luogo Santo, lontano dai rumori di una società caotica, economica e individualista. Il mistero di quel posto ci ha accolti in silenzio, tra i turisti, i frati ed è li che il nostro viaggio ha inizio. Zaini in spalla! Verso Sansepolcro. Una leggera pioggerellina ci accompagna e una simpatica e cortese signora ci offre il suo tetto per cucinare e pranzare. Insalata di riso portata da casa, preparata con amore dall'Ale e dalla Lauri, dolce, caffè e si riparte. I km non sono molti e vengono macinati prevalentemente su una vecchia strada asfaltata. Si canta, si scherza, si parla del più e del meno, ci si conosce. Si respira un'aria diversa, quasi di libertà, come se, passo dopo passo, tutti i problemi, le preoccupazioni quotidiane rimanessero dietro di noi, a debita distanza. Arriviamo a Sansepolcro, la stanchezza non è molta, ma la voglia di farsi una bella doccia fresca sì, tanta! Veniamo ospitati dai Servi di Maria in un'ostello molto bello e preparato ad accogliere pellegrini. Cena, compieta e nanna.

Il giorno seguente ci aspetta la tappa più impegnativa e lunga di tutto il cammino: Sansepolcro-Citerna-Città di Castello; 35 Km tra pianura, collina e sponde del Tevere. Il cammino inizia a farsi sentire, le prime vesciche compaiono sui piedi e la fatica è sempre pronta a prendere il sopravvento. Accolti da due famiglie Olandesi per il pranzo, abbiamo sostato e riposato all'ombra di un agriturismo (le Burgne) tra le colline umbre. Strada sterrata, bianca; asfalto, nero. Le ore passano e la felicità aumenta.. è incredibile come più si fa fatica insieme e più si è felice. La fatica unisce. La fatica riesce a far emergere il lato migliore dell'essere umano, che spesso è sepolta sotto strati di noia. Dopo ore e ore di cammino si arriva al Seminario Maggiore di Città di Castello, dove don Luigi ci accoglie e ci mostra la stanza nella quale da li a poco sarebbe diventata la nostra casa per quella notte. I bagni non hanno le docce, ci si arrangia.. prima le ragazze poi i ragazzi. Ci si lava a pezzi con qualche difficoltà, mentre qualcun altro mette su l'acqua per la pasta e apre le ormai  affezionatissime scatolette di sgombro. Ricordo bene quella sera... C'è il cielo stellato e le stelle cadenti non si sono fatte attendere. La stanchezza è tanta e la paura di non riuscire ad arrivare alla fine del cammino pure. Compieta, nanna.
 Città di Castello- Pietralunga. La decisione unanime ci spinge a ridurre la tappa a metà.. scesi dall'autubus un bel percorso in salita, sotto il sole cocente ci accoglie; la fatica, però, presto lascia il posto alla gioia. Pietralunga è stupenda! Tra le viette medioevali e le lunghe scalinate in pietra, giungiamo al nostro all'oggio: una piccola ma comoda stanza con i letti a castello, messa a disposizione dalla parrocchia. Don Salvatore ci raggiunge, firma e attesta il nostro passaggio. La felicità è proprio tanta. Si prega, si canta, si gioca a briscola e si ride...
Gubbio
Pietralunga-Gubbio. Una tappa molto bella! Tra le colline umbre rimaniamo immersi nella natura e tra gli innumerevoli discorsi emergono le domande sulla fede, i dubbi, le perplessità sul futuro di ognuno, sulla Chiesa, su Dio. Si riflette insieme, si discute portando ciascuno la propria esperienza di vita, senza pretese. E' dentro questo clima di serenità che si giunge a Gubbio, la città del lupo! Veniamo ospitati nell'umile patronato della parrocchia di San Agostino. Stuoino, sacco a pelo, doccia fredda ci preparano per la gustosissima e abbondante cena preparata dai miei genitori, che nel mentre ci hanno raggiunto con il camper. Carne alla griglia a volontà!!!
Con il Vescovo di Gubbio Mons. Mario Ceccobelli
Le forze ci permettono perfino di fare una passeggiata per le vie del centro storico, dove regna sovrano il famoso Palazzo dei Consoli. Don Matteo però, al galoppo della sua bici,  non si è visto... Il giorno seguente la sveglia non tarda a suonare, ci aspetta la messa con il Vescovo (mons. Mario Ceccobelli) nella chiesetta del lupo, dove ci accoglie un simpatico fraticello di nome Francesco, che ci spiega, con discorsi assai filosofici, che la realtà sensibile non è la Verità; la Verità è solo ciò che è all'interno del nostro cuore: l'amore. Dio è l'amore = Dio è la Verità.
Conclusa la santa messa, ci siamo messi subito in marcia; destinazione Valfabbrica!
Che tappa stupenda ed emozionante! I prati ingialliti dal caldo, le foreste silenziose, il sole che non cessa mai di abbagliarci e scaldarci... e quella meta che ci aspetta e che sembra non arrivi mai... La tappa forse più bella: canti, risate, scherzi, parole, ma anche preghiera, silenzio, meditazione. San Francesco ci accompagna in punta di piedi. Passo dopo passo la sua esistenza paradossale ci provoca e ci mette in discussione. "Cos'è per noi la fede? Come si fa ad essere Francesco nella nostra vita quotidiana? Perchè un uomo come lui, ricco, affascinante, cavaliere, si è giocato tutta la sua vita per qualcosa o qualcuno che la nostra falsa umiltà e il nostro relativismo culturale, ci spinge a  non credere?" Domande che il cammino suscita nel cuore di persone che si sanno mettere in discussione, non avendo la pretesa di sentirsi già arrivati alla meta della vita. Ed ecco il tanto atteso arrivo: Valfabbrica! Ci ospita il parroco presso la canonica in manutenzione. La stanchezza è tanta e l'acido lattico incomincia a farsi sentire ad ogni piccola mossa che il nostro corpo compie.
Arrivo ad Assisi
Siamo giunti all'ultima tappa: Valfabbrica - Assisi. Dopo una non facile salita tra gli alberi fitti di un bosco, eccola! La tanto attesa e sperata Basilica! Assisi è vicina. La meta è prossima. Incominciamo a cantare, ridere, scherzare. Man mano che ci si avvicina a quel luogo santo, tutto diventa diverso.. si respira aria di gioia; una gioia che non si può spiegare con parole... una gioia che bisogna solo vivere. Si cammina con la felicità nel cuore e con il desiderio di arrivare insieme davanti a quel portone e dire: "sì ce l'abbiamo fatta"! Ultima grande salita... ed ecco: la porta di San Giacomo si spalanca di fonte a noi. Una sola stradina stretta ci separa dalla meta. Ci si inginocchia, si bacia il suolo, si rimane qualche secondo in silenzio davanti a quel portone simile a tanti altri portoni di tante altre chiese sparse nel mondo; non si può non lodare il Signore per quanto ci ha donato: per la gioia, la serenità con la quale abbiamo affrontato tutto il cammino, per i momenti di preghiera, di gioco, di divertimento, anche per i momenti di fatica, di delusione, di prova... ma lo ringrazio in modo particolare per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza con dei ragazzi veramente in gamba, capaci di mettersi in gioco, capaci di accettare i limiti e le difficoltà dell'altro, capaci di rendere ogni giorno unico. E' proprio vero che l'uomo nasce pellegrino. E' proprio vero che il cammino ti cambia. E' proprio vero che il camminare è già pregare!

Carlo

Cena con i miei genitori a Gubbio

Gubbio-Valfabbrica




Castello di Biscina (Gubbio-Valfabbrica)



Paolo prima di entrare in Assisi



Arrivati ad Assisi
 
La Basilica


Si commenta da sola...



Con l'attestato ufficiale di avvenuto pellegrinaggio


Da sx: Paolo, Io, l'Ale, Elena, Marco
Cate, Lauri, Sare

Un grande grazie va a don Massimo che ci ha accompagnato fino a la Verna in pulmino e che ci ha sostenuto, assieme alla comunità parrocchiale di San Bartolomeo in Padova, con la preghiera.
Un altro doveroso grazie va a tutti colore che ci hanno ospitato con generosità e semplicità, compreso papà Novello e mamma francesca per la stupenda cena che ci hanno generosamente cucinato a Gubbio.
Grazie va anche a San Francesco che ci ha accompagnato spiritualmente lungo il nostro cammino.

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